Otohime
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Otohime era la regina dell'isola degli uomini-pesce ed era molto amata dal suo popolo, in particolar modo dai giovani. Vestiva un lungo kimono. Era una sirena di tipo pesce rosso, di aspetto piacevole anche se molto particolare ed aveva un carattere anch'esso molto strano: dimostrava profonda saggezza e si prodigava con tutta sé stessa per aiutare gli abitanti meno fortunati dell'isola, ma allo stesso tempo era anche estremamente severa con tutti anche per inutili piccolezze e rimproverava chiunque per qualunque motivo. Aveva ideali molto nobili e prodigava l'amicizia con gli esseri umani, ideali compresi solo in parte dal marito Nettuno e dai Ministri; convinzioni parzialmente opposte a quelli di Fisher Tiger, tuttavia è colpita dalla notizia della sua scomparsa. Quando il drago celeste San Miosgard giunge sull'isola in seguito ad un naufragio, intercede per lui presso la popolazione, e accetta di accompagnarlo in superfice, riuscendo anche ad ottenere un'approvazione dei Draghi celesti sul suo progetto di far trasferire gli uomini-pesce sulla terraferma. Dopo essere tornata sull'isola, muore durante una petizione a causa di un colpo di pistola al petto sparato in apparenza da un essere umano, ma in realtà opera di un complotto ordito da Hody Jones, vero responsabile dell'omicidio. La sua volontà di integrazione verrà portata avanti dai suoi figli. Possedeva l'Ambizione Kenbun-shoku, grazie alla quale ha mostrato di essere in grado di schivare alcuni colpi di pistola e di percepire i sentimenti di odio che albergavano nel cuore di Fisher Tiger. A detta di Re Nettuno, era questa abilità, che lei possedeva fin dalla nascita, a spingerla a comportarsi con generosità.